domenica 26 aprile 2015

About me









Barbara Bisarello CoCode Market & Studio Manifesto
CoCode Market & Studio - Manifesto


SE INVECE HAI VOGLIA DI LEGGERE

La curiosità e la voglia di conoscere ciò che mi circonda e l’essenza delle cose mi spingono a viaggiare per capire quello che succede nel mondo e al contempo riscoprire quelle che  sono le mie radici.

La necessità e il desiderio di trascriverlo visivamente osservare senza pregiudizi e prenderne parte, mi porta  a produrre opere influenzate dalle varie realtà con cui sono venuta a contatto, sviluppando sia temi che scelte compositive e cromatiche che si influenzano a vicenda creando un mondo caleidoscopico ma preciso e dettagliato.

Che si tratti di fotografie, quadri o illustrazioni, quello che a me interessa è catturare il momento restituendo l’atmosfera e la sensazione provata,  lasciando quindi trapelare l’esistenza di un prima ed un dopo ma senza necessariamente spiegarli,  dando  quindi l’opportunità all’osservatore di scegliere la sua “storia” lasciando che “il momento”  fluisca liberamente senza preconcetti o pregiudizi cambiandosi e cambiando l’osservatore  stesso. Vorrei che le persone si sentissero parte della storia e che potessero intervenire in modo, più o meno diretto, interagendo con l’opera stessa in una sorta di scambio pluridirezionale.

Trarre  ispirazione da ciò che mi circonda e dalle sensazioni che mi provocano ha come risultato un range di  prodotti diversificati fra loro quali illustrazioni, quadri astratti, incisioni e fotografie in quanto credo che ogni  emozione o idea abbia un mezzo espressivo più congeniale per esprimere il messaggio che voglio fare passare.

Tutte le tipologie di opere sono però accomunate da un aspetto finale texturizzato ottenuto attraverso l’utilizzo di pattern e segni istintivi o grafici .
I materiali utilizzati, per quanto riguarda le opere pittoriche, sono vari. Mi piacciono molto il cartone su cui intervenire con diversi strati di colore prevalentemente acrilico che si sovrappone a strati di colori ad olio, pastelli e matite e molto spesso utilizzo materiale riciclato sul quale dipingere.

Nelle illustrazioni, di stile prevalentemente lirico, il risultato è un immaginario folk con una punta di gusto retrò, in cui domina un mondo molto colorato con paesaggi onirici e fantasiosi in cui possono comparire  personaggi o esseri animati. I pattern, la cui alternanza crea i passaggi dei diversi piani,  sono principalmente elementi naturali stilizzati che possono richiamare lo stile orientale ed indiano in particolare.   

A fare da contrafforte, i quadri astratti rappresentano la scoperta del proprio subconscio. Trovo molto liberatorio  approcciarmi alla pittura come se stessi modellando e questo mi porta a sovrapporre materiali, graffiarli e inciderli come se ad ogni sovrapposizione si aggiungesse uno strato legato al conformarsi con ciò che ci circonda e, ad ogni incisione, ci fosse uno scavo in profondità da cui emerge far emergere la propria realtà. Il risultato sono opere tridimensionali e da toccare.

D’altronde la dimensione dell’approccio tattile è la necessità che mi ha portato verso la linoleografia, grazie alla quale posso approfondire lo studio dei segni legato alla pressione e agli strumenti utilizzati, sia in fase di incisione della matrice sia a quella della stampa, fatta a mano. Per questo tipo di opere quello che mi interessa, non è tanto il soggetto rappresentato quanto il reticolo di pieni e vuoti che si viene a creare legato al processo del gesto stesso.

Le fotografie sono diametralmente l’opposto: intense, particolari ed  espressive, in cui il focus centrale è l’atmosfera grazie al ruolo e al potere visivo dell’immagine, spesso monocromatiche  se non in bianco e nero anche per sottolineare  la neutralità di rappresentazione. Non sono infatti interessata nè a fotografie patinate nè a quelle di reportage in cui le situazioni e i sentimenti sono spesso urlati.  Sono più attratta dagli scenari delle piccole situazioni e dai momenti legati ad una quotidianità ordinaria che però può celare grandi sorprese e un richiamo al proprio vissuto a prescindere dalla vicinanza fisica o emotiva con il soggetto presentato in fotografia.

Da qui la mia idea di viaggio e di osservatore della realtà che può essere sia esteriore che interiore e all’idea delle opere che vengono da me definite cartoline.



Per informazioni, non esitare a contattarmi   :) 


Buona giornata,
Barbara



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